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«Premio delle Arti» il Conservatorio svela la sua anima pop-rock

In questo periodo totalmente sconvolto dal Coronavirus a dare forza a tente persone costrette al’iaolamento sociale nelle proprie case è stata sicuramente la musica: migliaia di persone sui balconi con chitarre, trombe, pentole, coperchi, tamburi e ogni cosa potesse creare unione.

Tra le officine del ritmo, in prima linea i Conservatori e proprio quello di Benevento è stato scelto per ospitare la sezione pop e rock del concorso nazionale «Premio delle Arti» nell’ambito delle «Giornate della Musica». Lunedì 11 Maggio è stata riportata sul Mattino l’intervista fatta al presidente del Conservatorio Sala, Antonio Verga, il quale ha sicuramente fatto presente quanto il Covid19 abbia alterato gli equilibri degli eventi programmati, ma che giorno per giorno si lavora ad una riformulazione degli stessi rispettando ovviamente le norme vigenti.

Infatti i docenti e gli studenti, proseguendo i loro corsi, preparando gli eventi e già immaginando eventuali modifiche in corso d’opera. Quest’anno a presiedere la giuria sarà Peppino Di Capri, intanto gli operatori del Conservatorio stanno ricevendo i brani provenienti da tutta Italia per corrispondenza elettronica o con plichi postali. Il Presidente Verga è certo che nei giorni del concorso nazionale la musica non mancherà. Il ministero ha scelto proprio Il Conservatorio Sala per ospitare la sezione specifica del premio proprio in virtù delle attività che svolgiamo con il Dipartimento per le nuove tecnologie. La pandemia ha sconvolto programmi e calendari: a soffrire di più sono i giovani pronti per le loro esibizioni specie con le orchestre. La musica è un settore che muove passioni e interessi culturali, in Italia quasi 5 milioni di giovani e adulti suonano e cantano, per professione o per hobby, ed è un dato che dà sapore alla vita e fiato alla speranza. Ad oggi a causa della pandemia è certamente cambiato l’approccio degli studenti che selezionano oggi materie che evocano nuovi orizzonti. Naturalmente per le materie del Dipartimento delle nuove tecnologie la richiesta cresce in maniera esponenziale. La pandemia ha però evidenziato sicuramente una mancanza: pur essendoci 26 ordini professionali in Italia manca quello dei musicisti e dei danzatori che in questi tempi difficili sarebbe stato sicuramente di aiuto. Il presidente Verga ha poi chiuso l’intervista lasciandoci con un’immagine che dà speranza: a “Città della Scienza” di Napoli, dinanzi a 5.000 persone, i nostri percussionisti hanno scatenato un’autentica ovazione. Anche così esplode la voglia di vivere e spero si possa con questo spirito dettare il ritmo di questa difficile ripresa per il Paese.